mercoledì 28 dicembre 2016

venerdì 4 novembre 2016

Santa Cecilia 2016

La Schola Cantorum di Carate invita al Concerto corale-strumentale
presso la Chiesa Prepositurale di Carate Brianza.



Musiche polifoniche di
A. Scarlatti, Pietro Allori, V. Miserachs,
Palestrina, Mozart

Sonate di Flauto (M° Paolo Mandelli)
e organo (M° Cristiano Bettini)
J. S. Bach - W. A. Mozart

giovedì 12 maggio 2016

Ricordo di Carla Riva

Ricordo di Carla Riva
Una persona che ha fatto tanto per la comunità parrocchiale di Carate col sorriso sulle labbra e una presenza lunga, fedele ed entusiasta nella Schola Cantorum

Si è spenta in poco tempo, silenziosamente, come è stata sua caratteristica sempre. Eppure la sua presenza e la sua azione nella comunità parrocchiale è stata lunga e attiva.
Ha fatto parte a lungo della Schola Cantorum, fedelissima ed entusiasta fino a quando la salute gliel'ha consentito.
E proprio la gioia del cantare è stata una caratteristica di tutta la sua vita. Chiunque la incontrava riceveva da lei un sorriso, una parola di consolazione o di incoraggiamento. Pur avendo provato diversi malanni fisici, non si è mai tirata indietro nel dare una mano. Se c’era bisogno, lei c’era sempre.

Di lei Don Sandro, nella messa del funerale, ha detto: “A Carla questa nostra comunità parrocchiale è debitrice di tanta riconoscenza, perché da lei ha ricevuto un multiforme servizio di piena gratuità. Qualcuno mi dice: “Aveva tempo”. Io rispondo che aveva amore, aggiungendo fatica al lavoro che la impegnava in casa per i suoi famigliari. E doveva fare i conti con una salute attraversata dalle sofferenze, con ricoveri e interventi terapeutici che la obbligavano a lunghe soste. Ma appena questo glielo consentivano, era lì ancora ai suoi impegni di carità parrocchiale ”.


(Carla tra i cantori della Schola durante una registrazione a Desio - 1983, quando eravamo tutti     un po' più giovani)

(Carla nella Schola Cantorum in occasione della inaugurazione della pala di Angelo Fumagalli in Santa Maria Maddalena - Villa Cusani  Carate 1990)

Ora, nel grande coro dei santi in paradiso, ritrova Mario Moioli, Ezio Cesana, Pietro Colombo, Augusto Perego (Gustin) con i quali ha condiviso la gioia di cantare insieme.

martedì 22 marzo 2016

INTRODUZIONE ALLA SETTIMANA SANTA

Concerto ben riuscito la sera di Lunedì santo 21 marzo 2016.
I Canti di Palestrina e di Don Pietro Allori hanno colpito e commosso tutti i presenti.
Le Sonate del Quartetto "L'estro armonico", accompagnate dalle immagini hanno costituito un percorso di profonda meditazione su crocifissione - deposizione - risurrezione.

Alleghiamo la presentazione che ha accompagnato il concerto così le immagini aiutano a ripercorrere la meditazione proposta.





martedì 1 marzo 2016

CONCERTO DELLA SETTIMANA SANTA


Il Concerto prende il titolo da uno dei mottetti di Palestrina che saranno eseguiti dalla Schola Cantorum.
La prima parte del concerto, infatti, sarà dedicata ai mottetti del grande compositore Giovanni Pierluigi da Palestrina rappresentante sommo della scuola polifonica romana del '500.
Una prima pausa, che prepara i canti sulla Passione, ci porterà a contemplare un'opera d'arte: la Crocifissione di Giovanni Battista Crespi, detto il Cerano.
La seconda parte del canti sarà incentrata sulla Passione di Gesù con mottetti di Don Pietro Allori (1925-1985).
Al quartetto di archi “L'estro armonico” è affidata la seconda parte del concerto con musiche di Vivaldi: Sonata a 4 "Al santo Sepolcro" in Mi bemolle maggiore RV 130 nei tempi Largo molto - Allegro ma poco e Concerto in Sol minore RV 157 nei tempi Allegro - Largo - Allegro.
Infine, nell'ultima parte, Coro e strumenti si uniranno insieme per presentarci i Corali della Cantata 75 di Bach, che hanno come titolo: “Ciò che Dio vuole è ben fatto”.



domenica 14 febbraio 2016

Itinerario musicale in Quaresima

Segnalo l'interessante percorso musicale-liturgico proposto da Avvenire.
Ogni domenica viene presentato un brano corale a commento dei testi liturgici di quella domenica (viene seguita la liturgia romana).

DOMENICA DI PASQUA
Sono il compositore inglese William Byrd con "Haec dies" e la gioia della Pasqua a chiudere la rubrica "Quaresima in parole e musica" che ci ha accompagnato in queste settimane. 

Ecco il link per ascoltare presentazione e brano:
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/quaresima-in-musica-bertoglio-william-Byrd.aspx

DOMENICA DELLE PALME
Il brano musicale di oggi pone in musica la meravigliosa contemplazione che san Paolo ci offre del mistero dell’incarnazione e della Passione di Cristo: 
Giaches de Wert, "Hoc enim sentite" (Abbiate in voi gli stessi sentimenti)
Ecco il link della audizione:
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/quaresima-in-musica-bertoglio-giaches-de-wert.aspx

V DOMENICA DI QUARESIMA
Sono il compositore portoghese Manuel Cardoso  (166-1650) con "Nemo te condemnavit" e il Vangelo dell'adultera pentita ad accompagnarci nel nostro viaggio verso la Pasqua "in parole e musica" nella quinta domenica di Quaresima secondo il rito romano. 

Ecco il link della audizione:
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/quaresima-in-musica-bertoglio-manuel-cardoso.aspx

IV DOMENICA DI QUARESIMA
Nella quarta domenica il rito romano presenta la parabola del "Padre misericordioso" una volta detta del "figliol prodigo".
Il brano presentato è: di Juan Gutiérrez de Padilla: "Pater peccavi"

Ecco il link della audizione:

III DOMENICA DI QUARESIMA
Nella terza domenica, seguendo il rito romano, viene presentato il brano:  "Quare Domine irasceris" del compositore Bohuslav Černohorský; Mosè si rivolge al Signore in nome della sua alleanza con Abramo.

Ecco il link della audizione
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/quaresima-parole-e-musica-video--bertoglio-cernohorsky.aspx

II DOMENICA DI QUARESIMA
Nella seconda domenica, seguendo il rito romano, viene presentato il brano "Assumpsit Jesus" di Peter Philps che descrive la Trasfigurazione di Gesù.

Ecco il link della audizione
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/quaresima-parole-e-musica-video--bertoglio-philips.aspx

I DOMENICA DI QUARESIMA
La prima domenica è presentato il brano "Scuto circundabit te" di Giovanni Pierluigi da Palestrina che fa riferimento alla citazione contenuta nell'episodio delle tentazioni di Gesù.
Qui sotto il link per seguire la presentazione.

http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/quaresima-parole-e-musica-video-bertoglio.aspx

giovedì 11 febbraio 2016

QUARESIMA DELL'ANNO GIUBILARE



"Quaresima è tempo propizio,
seguendo Mosè e i profeti,
Gesù, il Signore del mondo,
         al rito dei padri obbedisce."

La Schola Cantorum di Carate canterà nella Basilica di Agliate durante il rito delle Ceneri, domenica 14 febbraio, I^ di Quaresima
e nella Basilica di S. Ambrogio a Milano i Vesperi e la S. Messa della II^ di Quaresima, domenica 21 febbraio.

Rito delle ceneri
Canto: GUARDA, SIGNORE, GUARDA E PERDONA, ABBI PIETA’ DI NOI.
                 Vedi, o Signore, quanto è fragile l’uomo!  Cerca le ferite che
              tu hai curato. Tanta indulgenza hai avuto con noi, ma troverai
              da perdonare ancora.
                 Stendi le tue mani che sanno guarire, tocca e risana le 
             membra malate. Vedi e rinfranca la nostra debolezza, quel
             ch’è intatto conserva fedele.

INNO DEL GIUBILEO: MISERICORDES SICUT PATER
Rendiamo grazie al Padre, perché è buono - in aeternum misericordia eius.
Ha creato il mondo con sapienza
Conduce il suo popolo nella storia
Perdona e accoglie i suoi figli
Rendiamo grazie al Figlio, luce delle genti - in aeternum misericordia eius.
Ci ha amati con un cuore di carne
Da Lui riceviamo, a Lui ci doniamo
Il cuore si apra a chi ha fame e sete
Chiediamo allo Spirito i sette santi doni - in aeternum misericordia eius.
Fonte di ogni bene, dolcissimo sollievo
Da Lui confortati, offriamo conforto
L’amore spera e tutto sopporta
Chiediamo  la pace al Dio di ogni pace - in aeternum misericordia eius.
La terra aspetta il vangelo del Regno
Grazia e gioia a chi ama e perdona
Saranno nuovi i cieli e la terra

VESPERI IN S. AMBROGIO

MESSA II DI QUARESIMA detta "della Samaritana"






venerdì 15 gennaio 2016

Intervista al direttore della Cappella Musicale del Duomo di Milano

Don Claudio Burgio intervistato su "Amadeus" di gennaio



Lei è erede diretto di una tradizione che attraversa i secoli; cosa vede quando si volta indietro?
Come attuale direttore della Cappella musicale sento alta la responsabilità di un compito che non parte da me e non finisce con me. Sono nell’alveo di una tradizione che mi precede e della quale riconosco tutto il valore storico, culturale, ma soprattutto spirituale ed ecclesiale. Vedere come, nonostante l’evolvere nei secoli di gusti e stili musicali diversi, la musica in Duomo abbia mantenuto intatti certi suoi requisiti è per me stimolo a non cedere a molte tendenze “innovative” che in più di una occasione mi sono state prospettate, come quella di eliminare i pueri e introdurre le voci femminili. Non vedo perché, in nome di una presunta modernizzazione della Cappella, dovrei rinunciare alla vocalità unica dei pueri. (…)
E  se guarda avanti?
Cerco di consegnare ai nuovi pueri e alla Chiesa ciò che mi è stato donato attraverso la musica sotto le volte di questo stesso Duomo: il gusto per l’arte, per la bellezza che educa alla vita e alla fede. Chissà che un giorno avvenga per uno dei miei pueri quello che è avvenuto per me. Sarebbe bello passare il testimone nella direzione della Cappella a qualcuno che, come me, ci è nato e cresciuto. Musicalmente parlando, spero si mantenga vivo lo storico patrimonio musicale del Duomo come segno di una tradizione che non e solo memoria del passato, ma vive in dialogo con la modernità.  Pensando al futuro, occorrerà incrementare l’educazione musicale nelle nuove generazioni, a cominciare dal mondo della scuola che da
troppo tempo, in Italia, non si occupa più della musica "colta". Anche la Chiesa dovrebbe tornare a fare Musica con la "M" maiuscola nelle sue parrocchie e, per questo, e necessario che tomino i musicisti e i veri artisti. Questa è la speranza che coltivo, guardando avanti, per il bene dei giovani e della Chiesa stessa>>.
Che cosa è per lei la "musica sacra"?
E’ un’esperienza "estetica" che come ogni linguaggio sonoro stimola la mia percezione uditiva e la mia sfera emotiva e intellettiva; ma è soprattutto un’esperienza "estatica", un metalinguaggio che mi mette in contatto con l’Assoluto. Lungi dall'essere semplicemente un ornamento dell’azione liturgica, la musica è sacra perché è un ponte sull'eternità. Non deve rispondere a esigenze utilitaristiche di consumo e non
deve necessariamente produrre godimento dei sensi fine a se stesso. Nella sua espressione più profonda, la musica è manifestazione del divino e ha, dunque, da sempre un carattere teologico. Anche una mentalità laica e secolarizzata non può prescindere da un’apertura all'Assoluto e la musica è veicolo privilegiato per non spegnere nell'uomo questo desiderio naturale di trascendenza.
La musica liturgica, in questo senso, apre il credente al Mistero che celebra, ma può essere kairos, momento favorevole anche per il non credente, come attesta la conversione di S. Agostino avvenuta grazie al canto degli inni di Ambrogio. Le musiche incise nel cd allegato ad Amadeus ci appartengono, perché arrivano a tutti noi (credenti e non) da un canto lontano scritto nella storia della nostra comune
cultura cristiana. Ci vuole coraggio oggi a pubblicare musica sacra; credo sia, innanzitutto, una grande sfida culturale perché, come ci ricorda Goethe, "ciò che tu hai ereditato dai padri, riconquistalo se vuoi possederlo davvero"».
Come compositore e direttore, verso quali orizzonti spinge la sua attività creativa e interpretativa?
Come direttore della Cappella musicale del Duomo di Milano non posso,  innanzitutto, non misurarmi con la musica scritta dai miei predecessori. Pur dovendo eseguire musica appartenente a secoli diversissimi della lunga storia di questa Istituzione, non mi sento ostaggio di scelte interpretative rigidamente obbligate; non è scritto da nessuna parte che io debba ricercare e ricreare un modus interpretativo stabilito una volta per tutte. E’ sempre la liturgia viva della Chiesa a ispirarmi il movimento e il colore di un canto, pur cercando di salvaguardare una certa pertinenza estetica legata alla vocalità del tempo in cui un brano è stato composto. Come compositore attingo a piene mani dalla tradizione musicale dei miei predecessori, pur con le necessarie esigenze di pluralità stilistica imposte dall'odierna liturgia.

(dalla intervista di Andrea Milanesi a Don Claudio Burgio 
sul numero di gennaio 2016 della rivista Amadeus)