lunedì 28 febbraio 2022

Quaresima della Comunità Pastorale "Spirito Santo"

 



QUARESIMA 2022

 

L’inno ambrosiano e i Venerdì di Quaresima

Un invito alla sobrietà e alla vigilanza

 

L’inno Ex more docti mystico si canta dalla prima alla quinta domenica di Quaresima. Il testo è nel Breviarium Ambrosianum (1957); la traduzione è della Liturgia ambrosiana delle ore (1983).

Ne riportiamo alcune strofe.




Ex more docti mystico
servemus hoc ieiunium,
deno dierum circulo
ducto quater notissimo.
   Utàmur ergo parcius
   verbis, cibis et potibus,
   somno, iocis; et arctius
   perstémus in custodia.
Dicamus omnes cernui,
clamemus atque singuli:
ploremus ante Iudicem,
flectamus iram vindicem.
   Nostris malis offendimus
   tuam, Deus, clementiam;
   effunde nobis desuper
   remissor, indulgentiam.

Laxa malum quod fecimus,
auge bonum quod poscimus;
placere quo tandem tibi
possìmus hic et pérpetim.


Fedeli all’uso mistico
e a penitenza docili,
digiuno qui si pratichi
nel tempo di Quaresima.
   Per questo assai più sobrio
   si svolga il nostro vivere,
   e poi cerchiam più vigili
   dei sensi la custodia.
Tutti diciamo unanimi,
e sempre ripetiamoci:
piangiam davanti al Giudice,
plachiamo l’ira vindice.
   Le nostre colpe offesero
   un volto tanto affabile:
   tu redentor benevolo
   largo perdon concedici.

Il male fatto assolvici,
il bene chiesto aumentaci,
perché possiamo subito
e sempre darti gloria.



 

Il significato dei venerdì “aliturgici”

Una delle particolarità più caratteristiche del rito ambrosiano, durante la Quaresima, è quella dei cosiddetti venerdì ‘aliturgici’ cioè senza Messa. Per alcuni studiosi, in questo la liturgia ambrosiana si avvicinerebbe alle chiese orientali, nelle quali in Quaresima tutti i giorni della settimana, eccetto il sabato e la domenica sono aliturgici. Secondo altri (vedi il Beato card. Schuster) l'origine sarebbe molto antica e risalirebbe ai tempi in cui la liturgia eucaristica era celebrata al calar del sole: poiché di venerdì la preghiera vespertina si prolungava con una veglia che, di fatto, terminava con la celebrazione eucaristica quando ormai spuntava l'aurora del sabato, il venerdì restava privo della celebrazione della Messa.

Il significato spirituale: i venerdì della Quaresima ambrosiana richiamano più che mai alla meditazione del cristiano il dramma della Chiesa-Sposa che si ritrova desolatamente privata del suo sposo e Signore. E così il non poter fare la comunione da un lato provoca un senso di vuoto e di mestizia, dall’altro costringe a riflettere sull’essenziale; fa sperimentare, in un certo senso, che cosa significhi essere privati della presenza di Cristo strappato dalla morte alla sua Chiesa; aiuta a comprendere più profondamente il valore di questo sacramento alla luce del sacrificio di Cristo in croce.

(Da Marco Navoni, La Quaresima ambrosiana con tutte le sue differenze)

A cura di P.V.