mercoledì 14 dicembre 2022

Natale in canto

 Tra i canti di Natale, quest'anno abbiamo aggiunto la versione in italiano di

GOOD KING WENCESLAS

(da "Tempus adest floridum" - Piae cantiones 1582) (Parole originali di J. M. Neale - Arrangiamento di D. Willcocks)

La storia


Il buon Re Venceslao:“Chi usa misericordia col povero, troverà misericordia”

Good King Wencesla(u)s ("Buon re Venceslao") è un tradizionale canto natalizio per il giorno di Santo Stefano, il cui testo è stato scritto nel 1853 dal reverendo britannico John Mason Neale (1818-1866), che lo adattò alla melodia di Tempus adest floridum, un canto di primavera del XIII secolo, apparso nella raccolta Piae Cantiones del 1582. Fu pubblicato per la prima volta nella raccolta, curata dallo stesso Neale e da Thomas Helmore, Carols for Christmas-Tide (1853), e fu arrangiato nel 1871 da John Stainer. Il testo si ispira probabilmente ad una leggenda boema su Venceslao I (907 ca. – 935), santo patrono della Repubblica Ceca, che sarebbe stato famoso per la sua bontà e generosità. Per questo motivo la vicenda del re sarebbe legata al giorno di Santo Stefano, che nei Paesi di lingua inglese è noto come il Boxing Day, il giorno dedicato alla carità.

Venceslao è realmente esistito e fu Duca di Boemia nel X secolo (tra il 921 e il 929/935). Favorì la diffusione del Cristianesimo in un paese ancora fortemente legato alle antiche tradizioni, fatto uccidere dal fratello per salire al trono, è venerato sia dalla Chiesa Cattolica che Ortodossa e santo patrono della Repubblica Ceca. Secondo la leggenda era un uomo generoso e gentile. Nelle vite dei santi che si riferiscono a lui si legge: “Le sue azioni credo che tu conosca meglio di quanto potrei dirti; perché, come si legge nella sua Passione , nessuno dubita che, alzandosi ogni notte dal suo letto nobile, a piedi nudi e con un solo ciambellano, andò in giro alle chiese di Dio e diede generosamente elemosine a vedove, orfani, prigionieri e afflitti di ogni difficoltà, tanto che era considerato, non un principe, ma il padre di tutti i miserabili.”

Il canto  Si compone di cinque strofe, di otto versi ciascuna, racconta una storiella ambientata in una fredda giornata di Santo Stefano e vede protagonista un certo re (probabilmente Venceslao I), il quale decide di aiutare un povero contadino che sta raccogliendo legna in mezzo alla neve.
Venceslao chiede così al proprio paggio di portargli della carne e del vino da portare a quel pover'uomo.


 

Traduzione ritmica  

Venceslao il buon Re nella notte Santa guardò e vide attorno a sè neve alta e bianca
E la luna che lassù tutto illuminava vide un povero laggiù che legna cercava.

Corri paggio, vieni qui, dimmi chi è quelluomo.
Come vive e cosa fa, dimmi se egli è buono”

A una lega e più da qui, presso la foresta,
sotto il monte lui sta lì e vive vita onesta”.

Noi lo andremo a visitar, prendi cibo e vino,
porteremo da mangiar e legna di pino”

Ed il re si incamminò insieme al suo paggio.
Il maltempo lui sfidò e il vento selvaggio.

Sire non ne posso più, troppo il gelo e il vento.
Arrivare fin lassù no, non me la sento”.

Se i miei passi seguirai con fede e con coraggio
meno freddo sentirai, stammi dietro paggio”.

Dietro al re lui camminò ne seguì le impronte
E del caldo che provò santa era la fonte.
Tu sia ricco o misero, dal cielo ci è dato
che chi aiuta il povero poi sarà aiutato.

venerdì 9 dicembre 2022

Benemeriti della città di Carate Brianza

 Il giorno 7 dicembre 2022, in occasione della festa del santo patrono, S. Ambrogio,

l'Amministrazione comunale ha conferito l'attestato di benemerenza anche a

Primo Viganò

sia per la sua pluridecennale attività

nell'Istituto parrocchiale "Vescovi Valtorta e Colombo", 

prima come docente e per 20 anni come dirigente,

ma anche per i 55 anni come 

direttore della Schola Cantorum di Carate

(oltre che per il quotidiano servizio in parrocchia come animatore del canto).

Hanno consegnato l'attestato il sindaco Luca Veggian e il vicesindaco Giovanni Fumagalli.

Era presente anche il prevosto, Don Giuseppe Conti.